Un Mastro Distillatore Donna in un Mondo Maschile: la Visione di Anne Brock

Il Mondo del Gin è una rappresentazione dell’essere umano stesso.

Vari i tipi, varie le direzioni in cui muoversi, alcune sensate, altre meno, momenti di sconforto e altri che davvero fanno sperare.

Un aspetto che rincuora è che sempre più Donne sono in grado di diventare esponenti di spicco di questo “movimento”, a suon di duro lavoro e impegno, guadagnano posizioni di rilievo: oggi vogliamo parlare di una figura professionale in particolare: quella del Mastro Distillatore.

Jensen's Gin

Ancora poche donne ricoprono questa carica, ma lo fanno in maniera eclatante (basti pensare al Gin Hendrick’s di Mrs. Lesley Gracie), per approfondire questo aspetto, abbiamo voluto intervistare la Dottoressa Anne Brock, Mastro Distillatore del Gin londinese Jensen’s, Gin rigoroso, coerente e interessante, prodotto “in maniera storicamente accurata”, senza fronzoli ma con tanta sostanza.

Dr Anne Brock

  • Dottoressa Brock, vuol parlarci dei suoi studi e delle esperienze che l’hanno portata fin qui?
    Ho studiato Chimica all’Università di Oxford per 8 anni: uno studio che ha comportato lunghe ore in laboratorio osservando reazioni e analizzando spettroscopie. Spesso ciò che si cerca in queste ore di sperimentazione non dà risultati immediati il che significa che bisogna essere molto insistenti e motivati, al fine di ottenere risultati utilizzabili in seguito. La maggior parte del mio tempo era impiegata nel lavoro pratico, e questa esperienza è stato preziosa quando abbiamo costruito la nostra distilleria. Il mio laboratorio a Bermondsey non è molto high-tech al momento, ma stiamo progettando delle migliorie, per mostrare anche il lato divertente di questo lavoro.
  • Ci risultano solo 4 Mastri Distillatori di sesso femminile in questo Mondo, possono
    avere una visione differente, secondo il suo parere?

    Sta diventando sempre più comune per una Donna esercitare questa professione, nel Regno Unito siamo diverse: Joanna Moore (Greenall’s), Lesley Gracie (Hendrick’s) and Lizzie Bailey
    (Hayman’s) per esempio. Strano ma vero, la distillazione è un’antica tradizione femminile, prima che essa diventasse un’attività industriale. Mi piace pensare che ogni individuo possa apportare qualcosa di unico a questo distillato, e la possibilità di accedere a queste posizioni da parte un crescente numero di persone, aumenta la varietà.
  • Cosa pensa dell’attuale momento di “moda” del Gin? Le piace assaggiare i vari Gin che nascono quasi quotidianamente? Anche i più strani?
    Una delle cose migliori che questa “bolla” comporta è un’enorme crescita da parte dei consumatori finali, che sono sempre meglio informati. Questo ha permesso ai piccoli produttori di sperimentare sempre di più con vari sapori e vari stili, il che offre sempre più possibilità creative ai bartenders che miscelano i nostri prodotti. Assaggiare nuovi Gin è una fetta importante del mio lavoro, e sebbene ce ne siano alcuni che non sono esattamente coerenti con i miei gusti, anche essi mostrano l’enorme potenziale di questo distillato.
  • Pensa che in un futuro prossimo berremo Gin invecchiati? Noi pensiamo di si, convinti che molti brand stiano lavorando in questa direzione. Lei pensa che
    questo potrà cambiare la nostra percezione di questo distillato?
    Sicuramente credo che l’interesse per l’aged Gin sia solo all’inizio. C’è ancora tanto da esplorare, e tanti produttori staranno sicuramente già lavorandoci. Non penso comunque che questi nuovi prodotti possano mai soppiantare il Gin che conosciamo attualmente, saranno 2 prodotti ben diversi.
  • Qual’è il suo cocktail a base di Gin preferito? Vuol suggerire per i Gin Lovers
    italiani il modo ideale di bere il Jensen’s Gin? Le due versioni?
    Hmm difficilissimo scegliere! Di sicuro amo il Dry Martini, ma anche l’Aviation, il Last Word o un 20th Century sono tra i miei preferiti. Amo anche il cocktail Green Park, creato da Erik Lorincz del Savoy, che è fantastico con il nostro Old Tom Gin.
    Entrambi i Gin Jensen sono molto versatili, sia l’Old Tom che il Bermondsey Dry sono perfetti per tutte le preparazioni classiche. L’Old Tom è il mio preferito per un GinTonico, preparato con Fever-Tree, servito con tanto ghiaccio e un rametto di rosmarino. Il Bermondsey Dry è ottimo con la Fentimen’s Rose Lemonade e una fetta di limone, sopratutto se puoi gustarlo in un giardino assolato.
Jensen's Gin

Ringraziamo davvero tanto la dottoressa Anne Brock di Jensen’s Gin per questa intervista che ci permette di conoscere meglio un aspetto particolare di questo mondo, speriamo che abbiate trovato interessante la sua visione.

Potrete trovare maggiori informazioni a questo indirizzo:
www.jensengin.com.
Il Jensen’s Gin è distributo in Italia da Ales & Co. (www.alesandco.it)

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