Plymouth Navy Strenght Gin la recensione di GinItaly

Si definisce “Navy Strenght” un Gin con un volume alcolico di almeno 57% a causa dell’usanza di verificarne la qualità bagnando un pugno di polvere da sparo: se bruciava era giusta. Abitudine in uso quando buona parte della paga di un marinaio era Gin.
Noi purtroppo non abbiamo avuto modo di verificare se sia vero, ma ci fidiamo!

Una ricetta che viene da lontano quindi, il Plymouth Gin è stato il primo a riproporre anni fa un Gin simile.

Plymouth Navy Strenght Gin

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La ricetta è la stessa del “Original Strenght”, ma con una minore diluizione.
È molto interessante quanto afferma Sean Harrison, dal 1995 Mastro distillatore di Plymouth Gin: “The older the Gin, the fewer ingredients and the more European”, in pratica spiega la storia di questo prodotto, pochi ingredienti (solo sette) e in maggioranza di provenienza europea (il Ginepro è italiano!). Non troviamo spesso una simile gradazione (sono pochi i brand che offrono Gin del genere), ma diventa interessante usarli per alcune preparazioni in particolare, su tutti il Negroni.

Il suo rilancio è servito a celebrare il bicentenario della distilleria (1993) ed è stato l’ultimo saluto di Desmond Payne, che ha iniziato la propria carriera qui per poi passare a ricoprire il ruolo di Master Distiller presso Beefeater. In pratica un uomo che da solo ha contribuito a elevare la qualità in questo mondo come nessun altro, un personaggio che merita tutta la nostra gratitudine, anche per questo Gin!

In sostanza, ci sentiamo di consigliare il Plymouth Gin Navy Strenght
perché è un pezzo di storia, un monumento, perché fa parlare di se già prima di aprire la bottiglia, perché ci racconta mille storie da mille luoghi diversi, davvero immancabile nella collezione di un appassionato o nel vostro locale.

La cosa sorprendente di questo Gin è che bevendolo liscio, senza ghiaccio, non brucia come ci si aspetta, la morbidezza è incredibile, i sapori e i profumi sono amplificati, moltiplicati, il Ginepro è esaltante. La soggezione che questa gradazione alcolica incuteva, svanisce al primo sorso! In una precedente recensione affermiamo che un buon Gin va usato anche a fine pasto, liscio, come digestivo e questo Gin è perfetto per questa collocazione, si lascia apprezzare per la morbidezza e il gusto rotondo, l’aromaticità che “pulisce” il palato.

Uno dei cocktail più amati dagli appassionati di tutto il mondo è senza dubbio il Negroni, e con questo Navy Strenght, il risultato è un misto di sapori, ma su tutti spicca il Gin: quei gradi in più spingono il gusto verso questo distillato, e per noi che l’amiamo è una goduria. Sarà difficile tornare indietro.

Plymouth Navy Strenght Gin

Non potevamo non preparare un Gintonico col Navy Strenght: ecco la nostra “ricetta”: 4,5cl Gin, Acqua Tonica Fever Tree Mediterranean 20 cl (una bottiglietta intera), come guarnizioni/condimenti abbiamo scelto di esaltare la nota agrumata con 2 fette sottili di lime, una scorza di limone e poi qualche bacca di Ginepro, per finire con della radice di liquirizia, per abbinare alla secchezza di questo Gin una nota più dolce, nulla di troppo “strano”, ma solo degli elementi che ci sembravano appropriati.
Il risultato? Esattamente come previsto! Ottimo! Un cocktail da gustare con calma, senza fretta, per apprezzarne a pieno i sapori e la freschezza.
Immancabile un Navy Strenght Gin Basil Smash, in navigazione
verso Amburgo, dove questo cocktail è stato creato da Jörg Meyer nel 2008, il basilico immerso nel limone, con questo Gin a esaltarne gusto. Matrimonio ben riuscito!

Noi l’abbiamo preparato così: 1,5 parti Plymouth Navy Strenght Gin, 0,75 parti di sciroppo di glucosio, mezzo limone (circa 1 parte di succo, in base alla grandezza del limone), un bella quantità di basilico, in base al tipo, meglio abbondare.
Questo Gin non deluderà nessun appassionato, lo consigliamo per le occasioni speciali, quando c’è bisogno di una marcia in più!

Plymouth Navy Strenght Gin

 

 

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