Poter parlare di Plymouth Gin ci inorgoglisce:
un prodotto storico e fondamentale: è l’unico Gin che può vantare l’Indicazione Geografica Protetta, ma non basta, solo quello prodotto nella “Black Friars Distillery” può essere Plymouth Gin.
In pratica, ciò che non è riuscito ai londinesi, che chiedevano che il London Dry dovesse essere creato esclusivamente a Londra. Un brand che è anche una categoria, già solo questo dovrebbe rendere l’idea dell’importanza di questo Gin.
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La produzione inizia nel 1793, ogni nave dell’Impero Britannico ne trasportava qualche cassa, a scopo medicinale, accrescendo nel mondo la fama di questa distilleria. L’edificio che la ospita è notevole e ricco di storia, monumento nazionale: qui nel 1620 i “Padri Pellegrini” alloggiarono la notte prima di salpare per l’America sulla Mayflower e questo episodio viene oggi ricordato dall’etichetta che ritrae appunto la nave che trasportò nel Massachusetts i fondatori degli Stati Uniti.
Attualmente è possibile visitare la distilleria, per conoscerne la storia, dalla fondazione come convento domenicano, fino alla produzione odierna.
Parliamo di un Gin che ci racconta di viaggi, di mare, di spezie esotiche, di tradizione, in chiave moderna, ma con i piedi ben piantati in un passato glorioso: un simbolo del Regno Unito. Sono davvero pochi i marchi che possono vantare una storia così importante, un’eredità da difendere e diffondere, ecco perché è stimolante analizzare questo Gin.
Il packaging è essenziale e ben studiato, esalta a pieno il contenuto.
E poi il formato da litro è generoso e soddisfacente, diciamolo.
Il profumo è intenso, ricco di note ben bilanciate, nessuno dei 7 botanici che compongono il Plymouth Gin è predominante. Bevuto liscio sorprende per la sua “freschezza”, sapori di agrumi e ginepro spiccano per poi lasciare spazio all’aromaticità che caratterizza i Gin meglio assemblati: è quel sapore che permane nel palato mentre tutto il resto, bruciore dell’alcol su tutto, si attenua. Ogni sorso è piacevole, si capisce appieno il perché della sua fama.
Non ci sono fronzoli, non servono in questo caso.Il Martini è esattamente come deve essere, fresco e gustoso, dal sapore secco ma pieno di note, non delude le aspettative.
Avete mai assaggiato un Mojito col Gin invece del Rum? Se non v’è capitato, dovreste, speriamo che con questa recensione vi venga voglia di provare. Il gusto più secco, il lime e la menta sono un abbinamento azzeccato nelle giornate più calde. Consigliatissimo col Plymouth Gin Original Strenght!