Pigskin Gin la recensione di GinItaly

Il Pigskin Gin è il primo Gin affinato in botte italiano, è prodotto da Silvio Carta in Sardegna, e vuole esaltare l’isola da cui proviene.

La ricetta di partenza del Pigskin è la stessa del Giniu, che viene poi messo a riposare in botti di legno di castagno, in cui precedentemente invecchiava la vernaccia.

 

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PigSkin Gin MartinezL’affinamento in botte (e in un futuro più o meno prossimo, anche un vero e proprio invecchiamento) è una delle tendenze del mondo del Gin che resteranno, quando la moda esplosa nel ultimo quinquennio passerà. Tutta l’attenzione e la ricerca di questi ultimi anni, lasceranno sul mercato nuovi prodotti che possano virare l’aspetto organolettico di base del Gin; per questo motivo, un Gin che venga finito con un passaggio nel legno, permette di essere usato anche in preparazioni meno classiche. L’essere uno “strumento” diverso da un London Dry, ad esempio, permette di avere il suo proprio spazio nella bottigliera, inaugurando di fatto una nuova categoria merceologica, ma che si richiama al passato.

PigSkin Gin Pink GinPer questo motivo, il Pigskin Gin è stato usato per preparare dei cocktail diversi dai quelli che di solito illustrano le recensioni di Gin Italy:

oltre al Negroni, un Martinez e un Pink Gin. Tutte preparazioni semplici, da fare anche a casa, che riescono ad esaltare l’ingrediente che tanto amiamo. Avendo cura di scegliere i prodotti giusti a cui abbinare il Pigskin Gin, i risultati saranno all’altezza delle aspettative.

Il profumo del Pigskin Gin è dolce e salmastro, si avverte nettamente l’affinamento nel legno, che dona rotondità ulteriore al ginepro e alla ricetta di cui è composto. Forte il sentore di mirto. Bevuto liscio si apprezza la composizione ben bilanciata, che acquista proprietà di uno “spirito” più complesso di un Gin e una profondità più ampia nel palato.

PigSkin Gin NegroniIl Pigsking Gin è un prodotto notevole, sotto tanti punti di vista, anche per il posizionamento in una fascia di prezzo media, che permette di poterne godere e sperimentare senza troppi sensi di colpa.  Sicuramente merita un posto nella bottigliera ideale di Gin italiani.

 

 

 

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