Il Malfy Gin è un Gin made in Italy, ma con un approccio internazionale.
La ditta a cui fa capo il Malfy Gin (Biggar & Leith) è basata infatti negli Stati Uniti, e l’impianto dove viene prodotto è stato di proprietà del gruppo canadese Seagram fino al 1992. Il fondatore di Biggar & Leith tra l’altro è una vecchia conoscenza di questo mondo, avendo lavorato allo sviluppo di uno dei Gin più importanti, un Gin a base di rosa e di un altro elemento molto caratterizzante, sapete intuire qual’è? Il Malfy è stato presentato a marzo 2016, con un lancio mondiale, che lo ha visto apparire su ogni rivista, sito e blog del settore, segno di una operazione ben architettata e lanciata in grande stile.
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Già la bottiglia mette in chiaro sulla natura del contenuto: un Gin a base di Limone, di Limone di Amalfi, cioè dei Limoni più profumati al mondo, i più buoni (tra l’altro il formato della bottiglia stessa, da 750 cl, ci comunica che questo Gin è adatto anche ad essere importato negli USA).
L’idea è quella di creare un distillato che si differenziasse dagli altri, per via della particolare lavorazione dei limoni, che vengono prima spremuti e l’estratto ricavato viene messo in infusione con gli altri “botanici” (Ginepro, Coriandolo, Cassia, Liquirizia e bucce di Pompelmo e Arance). Questo procedimento dona un odore e un sapore particolarmente virato verso gli agrumi (tra l’altro c’è una vera e propria sottocategoria di Gin molto citrici, con continue nuove uscite, e il Malfy è sicuramente uno dei più interessanti in questo settore).
Il profumo del Malfy Gin è ovviamente dominato dal Limone, seguito dagli altri elementi, a occhi chiusi però potrebbe quasi sembrare un limoncello, per quanto questo agrume sia predominante.
E quindi con sorpresa che si nota che il sapore invece è molto più bilanciato. Miracoli della distillazione a bassa temperatura, che è riuscita a estrarre tutte le proprietà del Limone, per rendere alla perfezione sia il profumo che il sapore. È un Gin molto gradevole anche liscio.
Nel Negroni, la nota caratteristica aggiunge freschezza al profilo aromatico di questo cocktail, il Gin spicca con le caratteristiche e si avverte distintamente. Ottimo.
Nel Martini, con un twist di Limone ovviamente, è gustoso. C’è da dire che chi ama il Gin, sicuramente gradirà anche gli agrumi, quindi un Gin che sappia così spiccatamente di Limone, in un Martini, è una gioia.
Nel GinTonico, è super: non c’è bisogno di fantasiose guarnizioni per creare un long drink perfetto. Gin + Acqua Tonica + Limone e tantissimo ghiaccio.
La qualità è alta, l’idea forte, il design curato, la comunicazione perfetta, il Malfy Gin mantiene tutto ciò che promette, ci racconta una bella storia e ci offre una degustazione assai piacevole, non resta che complimentarci e continuare con la bevuta.
Qui trovi la recensione del Malfy Originale, la versione non agrumata della linea
Malfy con Arancia è forse il meno riuscito delle linea. Spulciando le recensioni su amazon per editare questo articolo, è l’unico ad avere diversi pareri negativi. Segue un trend specifico, quello dei Gin con questo agrume di riferimento, e si va a confrontare con dei giganti, tipo il Tanqueray Sevilla, spesso andando a perdere, purtroppo.
Io personalmente non l’ho trovato impressionante in nessun senso, ma si tratta di uno di quei prodotti, che amo evitare. Non ho bisogno di questo tipo di aromatizzazioni, credo sia meglio aggiungere un agrume fresco quando si prepara il drink.
Altro discorso invece è il Malfy Rosa. Questo Gin è la vera genialata della linea, che ne ha decretato l’esplosione a livello mondiale. Non so se a te che leggi, ti è mai capitato questo Gin, in un Gin & Tonic magari, ma è davvero incredibilmente ottimo. La combinazione della ricetta più l’aggiunta del pompelmo rosa e del rabarbaro, creano un insieme particolarmente riuscito, che si va a chiudere con la nota amara dell’acqua tonica, per un drink semplicemente ottimo. Mi sono ritrovato in più occasioni a parlarne con clienti, anche abituati a Gin molto più ortodossi, e siamo stati sempre concordi nei pareri.
Fin dalla sua uscita, il successo è stato travolgente, trainando i volumi di vendita, in crescita esponenziale, tant’è che alla fine il brand è passato di mano, per finire nel portfolio di una ben nota multinazionale. Quando dietro un prodotto c’è uno studio così attento, una programmazione degli investimenti così azzeccata, una produzione solida, e un pizzico di fortuna, azzeccare la ricetta giusta nel momento giusto, il risultato è quasi inevitabile. Complimenti davvero, Malfy continua a diffondere il buon nome del Gin Italiano nel mondo.
Il Malphy Gin non contiene assolutamente Limoni di Amalfi. Faccio parte del consorzio Limoni IGP di Amalfi e so per certo questa notizia. Tra l’altro loro dicono soltanto di utilizzare limoni della costa, senza specificare minimamente la provenienza del prodotto ( forse neppure italiano) che utilizzano.