Langton’s No.1 The Lakeland Gin la recensione di GinItaly

Un’altra recensione,un altro ottimo Gin, un altro London Dry, un altro Gin distillato per conto terzi.

Che c’è di nuovo? Perché parlarne? Perché questa bottiglia è una “strada Maestra”, ci indica una direzione, un approccio, un metodo, da seguire, studiare, analizzare.

Un po’ di storia, per iniziare. Solitamente i nuovi Gin che si affacciano sul mercato, sono o “tentativi”, per vedere come viene accolto il prodotto, oppure, come in questo caso, frutto di attente ricerche, business plans. Cercando online informazioni sul Langtons potrete osservare la rigorosità con cui è nato, ogni dettaglio è curato nei minimi particolari: dallo studio preliminare, alla comunicazione, al packaging, ma il fondamento è la Ricetta, il sacro Graal di ogni distillatore.

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Lanciato nel 2012 da due amici con esperienza nel mondo del beverage e del design, ai quali in seguito si è affiancato un investitore che ha creduto nel progetto e ha permesso una crescita sostanziale, il Langtons prende il nome dalla località in cui è situata la fattoria della nonna di uno dei fondatori.
Legami, radici, territorio!
Ecco di cosa parliamo, ecco cosa cercare in questo Gin.

Langtons Gin

Siamo situati nel Nord dell’Inghilterra, nel famoso Lake District, i cui profili montuosi ritroviamo incisi sulla bottiglia e questo Gin ci accompagna in questo viaggio sensoriale attraverso questa regione; l’acqua con cui è prodotto, è captata direttamente dalla falda acquifera, sotto la montagna inglese più alta, Skiddaw, tramite un pozzo appositamente costruito.

La distillazione avviene nella distilleria più antica ancora in attività nel Regno Unito, la G&J Distillers, dove nascono tanti altri fantastici prodotti: non è un segreto (di pulcinella), è fondamentale conoscere chi lo realizza materialmente e quindi sapere dove, in questo caso, ci fa sognare: chi si informa, sa che quel luogo è importantissimo, lì sono nati dei capisaldi, che TUTTI amiamo.

Chiaro e semplice e lineare.
11 sono i “botanici” che compongono la ricetta, tra cui: Angelica, Anice, Coriandolo, Ginepro, buccia di Limone e Arancia, Liquirizia e corteccia di Querce secolari del Parco Nazionale del Lake District.
Si presenta come “eccezionalmente morbido” e bevuto liscio non possiamo che confermare. Profuma sottilmente di “pino” (per via del Ginepro ovviamente) e agrumi: nel palato emerge inoltre il sapore terrigno (la corteccia della Quercia?). Sorprendemente buono già così, o magari con poco ghiaccio.

Langtons Gin

(In foto il Martini con Campari, servito con scorze di limone candite fatte in casa e ricoperte di cioccolato fondente, granella di fave di cacao e sale rosso di Cipro)

Ci ha incuriosito una preparazione del Martini Cocktail suggerita dal sito aziendale del Langtons (http://langtonsgin.co.uk), che prevede l’uso di 5ml di Campari invece del Vermouth e 50ml di Gin: effettivamente merita, questa combinazione esalta la nota agrumata del Langtons e il bitter lo rende molto affascinante, davvero gustoso.

Per il Negroni è ottimo, succulento, amalgama in maniera perfetta i sapori e li spinge in maniera consistente.

Nel GinTonico non invade, non spicca per qualche eccentrico sapore, è pulito e fresco, esattamente ciò che ci si aspetta da un Gin di questo livello.

Concludendo, il Langton’s No.1 Gin è davvero consigliabile, per la storia che racconta, per il futuro che si prevede, per l’ottimo strumento che è, per preparare le nostre preparazioni preferite.

Langtons Gin

 

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