Il Jigger o misurino, la storia e uso

Versare o misurare una dose precisa con il jigger? A mio avviso, quando si tratta di misurare, non ci devono essere limiti o margini di errore per ottenere il risultato desiderato

 

The-JiggerJigger si o no? È facile trovare numerose argomentazioni pro e contro la misurazione delle dosi mediante l’utilizzo del misurino. Per approfondire questo dibattito, rivolgiamo l’attenzione al jigger, un semplice piccolo strumento al quale si attribuisce un grande compito: la misurazione dei vari ingredienti. Molti drink richiedono quantità comprese nell’oncia dunque questo strumento compatto e maneggevole, costituisce un modo utile ed efficace per assicurarsi che la preparazione contenga giuste misure al fine di ottenere bilanciamento e proporzione tra spiriti, sciroppi, succhi e modificatori ed una corretta armonia tra i sapori

 

Non è il termine più strano nel mondo del bere e della miscelazione – che ne dite allora di “Scuppernong”?!

La parola jigger riporta alla mente qualcosa come un ballo vecchio stile. Come per gran parte della storia di distillati, cocktails, e dell’alcool in una visione più generale, le origini del jigger restano imprecise. Alcuni affermano che prenda il nome dal jiggermast, la vela più bassa sul quarto albero di una nave (come sappiamo, i marinai consumavano importanti quantità di alcool, dunque ricollegabile ad quella che poteva essere una razione giornaliera).

 

 

Jigger-Andrea-SerafiniNel dizionario di Oxford della lingua inglese, si fa menzione ad un ragazzo che riforniva di whisky i lavoratori dei canali, conosciuto come il capo di Jiggar“va sul canale e porta mezzo gill (mezzo boccaletto) di whisky ad ogni uomo sedici volte al giorno!” – ; esiste anche una menzione del 1879 nel New York Herald, che afferma: “Un jigger è una coppa di metallo conica utilizzata nella composizione di bevande fantasiose”. Non tanto una spiegazione del nome, ma prova che il termine era uso nell’Ottocento come lo è oggi.

 

 

 

Lo storico della miscelazione Dave Wondrich, fornisce una spiegazione più semplice: “La parola jigger è ricollegabile alla parola americana “thingamajig”, entrambe significano fondamentalmente “oggetto o dispositivo che non ha altro nome”.

Ad ogni modo, vi sono alcune certezze: all’inizio del XIX secolo, il jigger divenne noto come una porzione di “hooch” circa due once e mezzo. La versione a doppia dose differenziata che conosciamo oggi, consistente in due vasi conici di dimensioni differenti, fu brevettata a Chicago nel 1893 dall’inventore Cornelius Dungan.

Fino al Proibizionismo, il jigger era solitamente da due once liquide, più generoso delle dimensioni odierne di una e mezza oncia liquida (dettaglio ci fa capire come all’epoca un dosaggio standard doveva necessariamente essere abbondante…). Generalmente i jigger hanno dimensioni standard 1oz/1+½oz, 3/4oz e 1/4oz, ecc… tuttavia design e modernizzazione dei prodotti, propongono notevoli variazioni di stile ed estetica, alle quali in alcuni casi è legato anche un ridimensionamento delle dosi.

 

 

 

Time-Out-Jigger-Andrea-SerafiniL’opinione di Andrea

Per quel che riguarda la mia personale esperienza, considero il drink una ricetta, tanto quanto un piatto o un dessert, ecco perché ritengo corretto rispettare precise dosi, quantità che determinano la qualità di una bevuta. Un dolce con troppo zucchero, o un piatto con troppo (o poco) sale, sono semplicemente sbilanciati, incompleti; stessa cosa per un drink, sia per rispetto e riproposizione di ricette storiche come per un drink originale, studiato e provato calibrando un’armonia di dettagli. Per l’utilizzo comune ed alcuni aspetti strutturali (comodità di impugnatura e velocità…), la nostra preferenza va a un jigger slim leggero, veloce e preciso che consente un flusso sottile anche in bicchieri stretti. Una differente versione, valida ad esempio se dobbiamo dosare del succo di limone spremuto direttamente nel misurino, è il jigger da 5/3cl dalla forma più larga e bassa, con il lato 5cl adatto ad accogliere l’appoggio di uno spremiagrumi manuale.

 

Compra qui i migliori misurini su amazon

 

Oggi il jigger è uno tra gli strumenti più in vista sul banco, incuriosisce lo sguardo di una clientela ancora poco abituata a riconoscere strumenti che non siano uno shaker o un pestello, ma incuriosita e forse maggiormente colpita da uno strumento che inevitabilmente si espone come un gesto di cura ed attenzione nella preparazione.

Questa età storica della miscelazione ha riportato in vita prodotti come vermut, amari ed anche distillati più o meno recenti, dimenticati nelle cantine o relegati nella memoria del tempo, con una scia di coda che ha risollevato anche strumenti e tecniche, tra gli anni ’80 e ’90 probabilmente considerati obsoleti, che oggi rilanciano uno stile dal fascino nostalgico ed elegante.

 

Leave a Reply