Riapre dopo due settimane di chiusura forzata per un incendio il The Dead Rabbit Grocery and Grog a New York City.
Il The Dead Rabbit Grocery and Grog o semplicemente Dead Rabbit, è stato colpito da un incendio due settimane fa. Un malfunzionamento elettrico e poi il provvidenziale intervento di un collaboratore che è riuscito a mettere in sicurezza l’edificio prima di abbandonarlo, hanno segnato la storia recente di questo locale.
Il Dead Rabbit inaugurato nel 2012, è stabilmente inserito nella classifica dei migliori bar al mondo, andando a occupare la prima posizione nel 2015 e 2016. Innumerevoli i premi che fanno bella mostra nel locale. Colpisce la cura maniacale, la ricerca dei particolari: dai blocchi di ghiaccio cristallino che sono divisi a mano per andare a finire negli shaker e nei drink, alle bucce degli agrumi, tagliate tutte con la stessa precisa forma, fino alle innumerevoli preparazioni fatte in casa disposte sul bancone.
Il menù del Dead Rabbit è già di per se notevole, una “graphic novel” in più puntate. Disegnato da un’importante agenzia di design e pubblicità, Drinksology, questo menù ci prepara all’atmosfera del locale, raccontando i drink con un nome evocativo e la lista di ingredienti.
Da questo menù ho assaggiato un paio di cocktail a base di Gin ovviamente: il “Talk of the Devil”, a base di un blend di due differenti Gin (Príncipe de los Apóstoles e Four Pillars Navy Strenght), Vermouth Bianco, Menta, Melone, Limone e Champagne. I drink a base di Champagne sembrano essere molto di moda al momento da queste parti, di sicuro effetto scenico, e beverini dal punto di vista organolettico. Ottimo e ben preparato.
Poi ho assaggiato un “Rogue Trader” fatto con Botanist Gin, Fino Sherry, Rosolio Italicus, Verjus e Maracuja. Robusto, un Martini fruttato, gradevole e profumato.
Ovviamente c’è tutta una lista a base di altri ingredienti, così come una fornitissima scelta di Whisky irlandesi e non, e l’immancabile Irish Coffee, una delle specialità della casa.
Il Dead Rabbit merita davvero di essere visto, visitato e vissuto. Un locale con molte sfaccettature e vite diverse, da pub irlandese, a ristorante, fino a cocktail bar di livello eccezionale.