A Berlino pare uno degli sport più in voga sia l’essere rimbalzati dai vari posti (vedi Berghain), e il Buck and Breck sguazza in questa attitudine tipicamente locale.
Per dire, se ambite a una visita in questo Bar, mettetivi l’anima in pace e sappiate che ci potrà essere fila, potreste non trovare mai posto dentro e forse non riuscirete nemmeno a individuare l’entrata.
Però la zona è bella e lì intorno ci sono una serie di posti notevoli verso i quali ritirare, se andasse male il tentativo al Buck and Breck, ve li indico in seguito.
Il Buck and Breck è una creazione di Goncalo de Sousa Monteiro, bartender e maniaco a dir poco nella scelta e il controllo di ogni dettaglio. Dalle brocche per l’acqua e dai posaceneri in ceramica (si a Berlino si fuma nei locali!) tutti vintage e tutti di merchandising legati all’alcol (da collezionista di lungo corso di gadget vintage Tanqueray, ho amato davvero questo particolare), fino allo studio meticoloso dell’ampio bancone, intorno al quale sono posizionati 14 comodi sgabelli.

Le bottiglie in questo locale non sono esposte.
Per non confondere il cliente e per spiegare che qui ci si affida alla bravura del bartender, non alla bontà di questo o quel prodotto. I bicchieri sono tutti congelati e comodi da prendere mentre si shakera e le bottiglie hanno sul collo una serie di colori che le rendono riconoscibili, e non si usa il misurino, tutto a mano libera, con assaggi continui di controllo.
Quando si viene accolti (forse), si è accompagnati al posto che nel fratempo si è liberato, con dell’acqua fresca sempre che continua a riempirsi ogni volta che la finite, e vi consegnano un menù davvero funzionale. I drink sono divisi per categoria ideologica, con temi che raccontano e ogni nome lascia pensare a come sarà il cocktail, di cui sono indicati gli tutti ingredienti.

Non è possibile fare foto all’interno
È vietatissimo e non esiste questo menu su internet, quindi per apprendere davvero come si beve, bisogna andare. Vi godrete l’atmosfera e la gente intorno che evita di usare il telefono compulsivamente.
Vi dirò che nelle mie due visite durante il Bar Convent, ho bevuto 5 drink con Gin, un paio a base di Champagne, che ogni tanto mi piace azzardare anche se non sono molto amante. Ahimè devo ammettere che a New York al PDT o al Dead Rabbit, mi erano piaciuti di più, forse più bilanciati. Mea culpa. Gli altri ottimi, tipo una sorta di Negroni bianco, carico ma molto bilanciato, non annacquato, molto molto buono o l’ultimo, un Clover Club magistralmente fatto che a tarda notte è stato perfetto.
Il prezzo è di 13 euro per drink, ottimo direi. Vale la pena provare.

Se non riuscite ad entrare, vi consiglierei nei paraggi una visita a:
- ick koof mir Dave Lombardo wenn ick reich bin, a circa 400 metri a piedi, molto Berlino Est, ottima selezione di Gin anche tedeschi e artigianali, buono anche per una birra
- Beavis Bar, a 280 metri, con un concetto davvero niente male alle spalle, merita.