Distillazione, i vari tipi e le loro differenze

Il principio della distillazione è semplice.
Si tratta di un metodo per separare l’alcol da un liquido che ne contenga, sulla base del fatto che i diversi componenti della soluzione di partenza hanno diversi punti di ebollizione.

 

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La Distillazione. L’alcol bolle a 78,3° al livello del mare, l’acqua a 100°. Quando una soluzione di alcol e acqua è riscaldata a una temperatura compresa tra quella di ebollizione dell’alcol e quella dell’acqua, le molecole dell’alcol inizieranno a evaporare prima di quelle dell’acqua.

Tutti gli strumenti per la distillazione funzionano in base a questo principio basilare, ma possono avere diversità tecniche e componenti aggiuntivi, per ottenere il distillato finale. La strumentazione usata, influenzerà e determinerà la qualità e il gusto del prodotto.

 

– Distillazione semplice
Gli “Alambicchi” utilizzano il metodo chiamato distillazione semplice. Sono composti da un recipiente in rame, spesso chiamato bollitore, connesso a un sistema refrigerante, chiamato serpentina o “swan neck”, collo di cigno. Il materiale da distillare è inserito nel bollitore insieme all’acqua ed è in seguito riscaldato con legno, carbone o gas. Il Mastro Distillatore (idealmente) tramite un preciso controllo delle temperature può regolare la gradazione del distillato per arrivare al risultato desiderato.

 

Come funziona?

Abbiamo tutti osservato come il vapor acqueo a contatto con una superficie più fredda torni alla condizione liquida. Questa semplice tecnica è utilizzata per per separare una miscela nella sue diverse parti, bollendola alla data temperatura, condensandone i vapori e raccogliendo il liquido risultante.
ll processo inizia riscaldando un composto nel bollitore. Con l’aumentare della temperatura, le sostanze che hanno un punto di ebollizione inferiore inizieranno a evaporare prima. Questo ci permette di isolare i diversi componenti del composto iniziale, dato che essi avranno punti diversi ognuno dall’altro.
Con accurate letture delle temperature è possibile individuare il componente dominante alla tale gradazione, che attraversando la testa dell’alambicco (o serpentina), fuoriuscirà allo stato liquido.
In questo caso, la serpentina è inserita in un recipiente pieno d’acqua continua e fredda, per abbassarne costantemente la temperatura. Una volta che i vapori entrano a contatto con le pareti fredde, si condensano e scivolano via nell’apposito recipiente.
La lavorazione dev’essere monitorata con attenzione, per sapere esattamente cosa si sta producendo nel dato momento, dato che possono esservi delle sostanze sgradevoli se non nocive da eliminare, o tagliare.
Molti tipi di distillazione sono evoluzioni di questo metodo, con le opportune modifiche.
La distillazione semplice è adeguata per isolare elementi provenienti da un’ampia gamma di sostanze, con diversi punti di ebollizione.

Ovviamente il suo impiego principale è nella produzione di distillati. Può sembrare ovvio da dire, ma è bene chiarirlo: quello che si vuol fare è separare le molecole di alcol che sono contenute nella tale miscela (vari sono i modi per produrre alcol, a partire da più elementi), ed alla fine del processo, si avrà la stessa quantità di alcol iniziale, ma in maniera più concentrata.

 

Gli alambicchi semplici producono un distillato dal sapore migliore e più caratteristico, ma sono lenti e richiedono maggior manodopera.

 

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– Distillazione a vapore
La distillazione a vapore (o a corrente di vapore) è una tecnica impiegata per distillare alcol o oli essenziali da elementi organici mediante un flusso di aria calda generata da un bollitore che li attraversa . Il sistema è facilmente controllabile, ed è forse il più adatto per ottenere prodotti di qualità.
Gli elementi organici (erbe, radici, bacche, frutti etc) sono inseriti nell’apposita “camera” o contenitore, freschi o essiccati, e il vapore pressurizzato è generato in un contenitore separato. Il flusso caldo è usato per separare gli oli essenziali della miscela organica, e nel caso del Gin, aromatizzando le molecole alcoliche della soluzione iniziale.
Elementi particolarmente sensibili che si degradano nella distillazione semplice, possono essere estratti a temperature più basse, tramite questo metodo.
In sostanza il procedimento è simile a quello della distillazione semplice, differendo solo per il flusso di vapore che attraversa la mistura.

 

– Distillazione frazionata


La distillazione frazionata o rettificazione è il processo che purifica l’alcol tramite ripetute distillazioni per eliminare l’acqua e i componenti non desiderati.  Una miscela fermentata contiene acqua e alcol etilico insieme a una quantità di elementi che contribuiscono al gusto del distillato, anche se sono presenti in piccolissime quantità.
I distillatori usati hanno più colonne di rettificazione, che renderanno un distillato purissimo con una minima quantità di olio di flemma ma anche poco gusto. Sono stati creati per abbassare i costi di produzione.
Una distillazione semplice è utile se si intende isolare un componente volatile (che evapora a temperature più basse) da quelli non volatili in una soluzione oppure da quelli che hanno diversi punti di ebollizione.

Quando si distilla una soluzione alcolica in questo modo, si otterrà una maggiore concentrazione dell’alcol, ma sarà ancora presente acqua nel liquido ottenuto. Ripetendo il processo più volte, si può arrivare ad ottenere una gradazione fino a 80°. La distillazione frazionata implementa questo processo effettuando più distillazioni contemporaneamente.
In termini semplicistici, i vapori della miscela in ebollizione risalgono la lunga colonna del distillatore e mano a mano che la temperatura decresce, gli elementi meno volatili sono ri-condensati tramite appositi piatti traforati posti a distanza di pochi centimetri l’uno dall’altro. In pratica lo stesso procedimento della distillazione semplice, ma qui inizia di nuovo il processo, con la raccolta delle gocce meno volatili, un ulteriore riscaldamento, dando il via alla seconda distillazione.

 

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I vapori risultano purificati da questi passaggi, che ripetuti nella colonna daranno modo di ottenere teoricamente una gradazione di 90°.

 

 

 

– Distillazione continua

Il liquido è continuamente immesso nel contenitore apposito, nella stessa quantità che ne fuoriesce come distillato. La distillazione continua è stata una grande innovazione per i produttori industriali, dato che non necessita di scaricare e ricaricare i recipienti, rendendo il processo meno costoso e più efficiente.

Nella distillazione semplice il distillatore deve essere svuotato (una volta raffreddatosi) e poi riempito di nuovo di materiale da lavorare, interrompendo l’estrazione del distillato. Ciò non avviene nella distillazione continua, non ci sono interruzioni.
Viene utilizzata per produrre l’alcol di base che servirà per produrre in seguito il Gin.

 

Edit 2020

Dopo averne parlato per anni nei miei post o articoli, durante il periodo di quarantena ho voluto proporre una distillazione in diretta per spiegare al meglio la lavorazione di un London Dry Gin. Trovate tutte le informazioni a questo link

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