Degustazione del Gin – Parte 2/2

Nella prima parte abbiamo cercato di capire come scegliere un buon Gin da degustare e quale bicchiere usare per esaltarne i profumi. Di seguito arriviamo alla parte sostanziosa: l’assaggio.

Degustare un Gin

Analisi sensoriale nella degistazione del gin

Trovate su Angel’s share un’ottima spiegazione sul processo successivo. Vi consiglio davvero di passare a leggere quella pagina.

La degustazione tramite analisi organolettica-sensoriale è un mix di tecnica e di esperienza e di fatto è uno strumento insostituibile anche per gli addetti ai lavori come i master blender o i master distiller; non esiste ancora infatti una tecnologia così avanzata da sostituire l’uomo nelle operazioni di controllo qualità . Ovviamente per quel che ci riguarda anche se ci fosse una tecnologia che ci dicesse perfettamente le caratteristiche del whisky non vorremmo ci sostituisse.

Ora c’è il Gin, c’è il bicchiere giusto ed è tanta la voglia di conoscere il nostro nuovo Gin e procederemo così:
Versate 15 cl di Gin (o anche meno) a temperatura ambiente nel calice e osservatelo attraverso una fonte luminosa. È perfettamente limpido? Ci sono colorazioni particolari? Ci sono Gin che possono essere non chiari, e il colore varierà in base alla lavorazione e agli ingredienti usati, ma è bene osservare l’aspetto del Gin che intendiamo degustare.

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E finalmente si arriva al tanto agognato assaggio, che consigliamo di effettuare prima in purezza, e poi con aggiunta di acqua, così come spiegheremo.

Un buon Gin scalda ma non brucia il palato, ha note differenti ben individuabili, che si manifestano in momenti diversi della degustazione, e infine lascia il palato pulito, piacevolmente profumato.

Per conoscere la qualità del distillato, anche nel caso di un assaggio di un “Navy Strenght”, sarà importante berne una piccola quantità senza acqua, per capire cosa si ha di fronte.
Le note sono precise o confuse? L’alcol brucia? Il Ginepro come si comporta?
Ricordiamo sempre che un Gin deve avere il sapore predominante di Ginepro, ma esso può non essere l’unica nota presente, deve integrarsi con gli altri ingredienti, in una danza di sapori che deve essere armoniosa, non meccanica.

A questo punto possiamo aggiungere l’acqua, in un rapporto che può andare dalla stessa quantità di Gin fino a poche gocce, in base al nostro gusto personale. I Mastri Distillatori consigliano di assaggiare così i loro prodotti, perché con l’aggiunta dell’acqua si rilasciano gli aromi volatili, si liberano in questo modo i profumi e la minore gradazione alcolica aiuterà i nostri sensi a captare meglio le informazioni.

Il primo sorso dovrebbe essere piacevole, sorprendente, caldo e morbido, con un sottile sottofondo di Ginepro. Cercate le altre note presenti (nota citrica, fruttata, speziata, terrigna, etc), individuate la sequenza con cui appaiono, e cercate di capire se sono ben bilanciate.
Girate il Gin nel palato, lasciatelo riposare un po’ sulla lingua, giocateci.
Col secondo sorso, cercate di intuire se è stato aggiunto dello zucchero, per ammorbidire: alcuni Gin risulteranno dolciastri, ma non stucchevoli, infatti in una delle storiche categorie di produzione, l’Old Tom Gin, è permessa l’aggiunta finale di zucchero.

Un buon Gin deve lasciare il palato fresco, con nessuna nota troppo invasiva, nessuna delle note presenti deve persistere troppo a lungo, e questo particolare è fondamentale. Se uno dei sapori invaderà il vostro palato,vuol dire molto
probabilmente che gli aromi usati sono artificialmente pompati e non distillati.

Capire che tipo di Gin stiamo bevendo, ci aiuterà a scegliere meglio come usarlo, in che cocktail degustarlo, prevedere con quale preparazione si esalterà, con cosa abbinarlo.
Il Gin oltre a essere, nei casi migliori, un Distillato Nobile, è anche uno “strumento”: sarà usato in svariati cocktail, dove sarà l’asse portante della preparazione. Comprenderne le note, la qualità, ci permette scelte più consapevoli: dei Gin saranno più adatti in un Martini, altri nel Negroni, e così via. Ogni cocktail avrà bisogno dello strumento adatto. 

Gin Gin! 

Tom Collis - Xoriguer Gin
Un Tom Collins preparato con Xoriguer Gin

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