Ispirati dal blog sul whisky Angel’s Share, vogliamo ragionare a riguardo di un metodo base per approcciare una degustazione di Gin.
La Cultura che ruota intorno al Gin non è ancora paragonabile a quella che troviamo in altri Distillati Nobili, ma è in crescita, così come cresce la domanda di Gin di qualità, cresce anche la conoscenza comune.
Una degustazione coinvolge non solo i sensi, ma anche il cervello, da questo vogliamo
partire in quest’analisi.
Scegliere un Gin da degustare
Questa è forse l’operazione più difficile al momento, con un’offerta sconfinata di Gin e poca chiarezza sui metodi di produzione, sulle materie prime, bisogna quindi studiare con attenzione la bottiglia, solo la bottiglia può guidarci. Prendetevi il vostro tempo nell’osservarla con cura, troverete indicazioni fondamentali, una di esse è il luogo in cui il Gin è distillato: questa informazione è riportata sulla bottiglia? Spesso i produttori omettono di comunicare questo particolare rilevante, e quando è così, il Gin ci lascia dei dubbi.
Qui entra in gioco lo strumento fondamentale per ogni amante del Gin: google! Visitate sempre il sito del brand che volete approfondire, esso sarà pieno di informazioni sulla produzione, sulla provenienza delle materie prime, sulla storia dietro il prodotto.
Se non trovate risposte alle vostre domande, cambiate Gin, ce ne sono così tanti, meglio concentrarsi su quelli che meritano davvero.
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Scegliete il vostro Gin di riferimento, quello che più amate, quello che vi emoziona, quello che userete mentalmente per comparare gli altri Gin da degustare. Se volete degustarne più tipi, è buona norma inserire anche un Gin non costoso, per notare le differenze aromatiche, per capire come profumi e sapori sono veicolati in maniera diversa, come alcune note si esaltano nei prodotti di fascia alta.
Il bicchiere adatto
Se intendete degustare un Gin, per studiarne profumi, sapori è bene scegliere un bicchiere adeguato, lavato a mano, senza brillantante, con un detersivo neutro, che non lasci odori.
Si consiglia un piccolo calice affusolato con stelo, per non riscaldare il distillato con le nostre mani, di colore trasparente, non un tumbler o un bicchiere da cocktail, ma qualcosa di più simile a ciò che si usa per degustare altri distillati quali grappa o whisky. La forma affusolata spingerà i profumi dei “botanici” verso il naso, concentrandoli su un punto, rendendo più facile la loro individuazione.
Alla prossima puntata…