BCB 2019 e i cambiamenti annunciati per il 2020

Il Bar Convent a Berlino si conferma come punto di riferimento nel panorama mondiale, anche per i cambiamenti già pianificati per la prossima edizione

15162 visitatori, secondo i numeri dell’istituto che certifica gli ingressi (Society for Voluntary Control of Fair and Exhibition Statistics FKM). Un incremento di più di mille persone per l’edizione 2019. Numeri veri che raccontano dell’efficacia di un’organizzazione molto ben studiata. 

Andare a Berlino ogni anno ormai è diventata una tradizione, mi ha formato, mi ha aperto tante porte, mi ha da sempre fatto immergere in una mentalità internazionale. È difficile spiegare, riportare il bello del BCB: non è solo per i prodotti da assaggiare, per i seminari, per la gente che c’è, è l’atmosfera in generale. Lo spirito che aleggia e che mette tutti di buon umore e sullo stesso piano: a Berlino ci sono più persone che personaggi. Gli scambi che sono possibili qui, difficilmente avvengono altrove, siamo tutti più rilassati, ed è un fatto che abbiamo notato in molti. È la magia del BCB.

Come sempre l’Italia a Berlino ha giocato un ruolo da protagonista, tra le nazioni più rappresentate, sia come espositori che come visitatori. 

Il Gin Italiano è in fermento: tantissimi i brand presenti a Berlino, tra marchi già ben consolidati, quelli che sono sulla buona strada per esserlo, e chi ci prova, nonostante tutto. Il panorama è molto vivace e sono molte le realtà che hanno davvero le carte giuste in mano per giocare una bella partita, si evince anche attenzionando gli hashtag della manifestazione, per vedere quello che i visitatori hanno apprezzato. Parecchi i post con Gin italiani. 

E le novità? I prodotti da consigliare?

An Dulaman Armada Strenght, 57% 


Ovviamente, più passa il tempo e più è difficile trovare Gin nuovi che facciano sensazione. In generale, posso dividere i Gin presenti in due categorie: quelli che vanno nella giusta direzione e quelli che vanno per l’opposta. Volutamente tralasciando gli ultimi, c’erano diverse cose interessanti.

Solo per coincidenza eh, anche quest’anno il Gin che mi ha colpito di più a Berlino proviene dalla stupenda Irlanda. Un Gin marittimo, dalla parte più selvaggia dell’isola, il Donegal. Il Signore dietro al brand An Dulaman, ha avuto già un ruolo di livello in quest’industria, e questa è la sua creazione finale, con la moglie impegnata nella distillazione. La versione ad alta gradazione, chiamata “Armada Strenght”, per via di una nave spagnola affondata lì intorno, è fantastica. Affinata non molto in botte, è un inno al mare. Con 5 alghe in distillazione (e tutto il lavoro che ci vuole per pulire gli impianti dopo) e altri ingredienti locali, nel palato si ha un Gin morbidissimo e molto, molto interessante.

Hayman’s Small Gin

Così come lo è l’ultima creazione della famiglia Hayman’s: un Gin concentrato da usare con un microdosaggio ma che con la medesima quantità di acqua tonica di un normale G&T regala un drink con lo stesso fantastico solito sapore ma con una gradazione di 1 o 2 gradi alcolici circa. Una ricetta nuova che rivisita quella storica, ma in proporzioni più marcate per un’idea innovativa e sensata che va incontro al trend dei cocktail a bassa gradazione. Un fenomeno da attenzionare sempre di più nel futuro. 

L’italiano più in vista

La famiglia di Wolferest si allarga

Notevole il Gin Super Premium di Wolfrest a base dello splendido tartufo bianco di Alba. Da un’azienda del luogo ci si aspettava un rispetto massimo per questo tubero così prezioso e complimenti davvero a Valentina e Giovanni. Un Gin prezioso ovviamente per via della materia prima usata in abbondanza, ma che riesce a colpire. Ovviamente se avete problemi col tartufo, non sarà mai il vostro preferito, ma altrimenti è un prodotto che lascia immaginare molti usi, sicuramente anche per l’abbinamento in cucina, e non solo come ingrediente di piatti.

La creatrice e distillatrice della nuova edizione speciale del Gin Sul

Ottima anche l’edizione speciale di Sul, quest’anno chiamata “Fogo do Sul” ispirato alla ex colonia portoghese in India, Goa, a base di peperoncino, coriandolo, mango e pepe timut, tra le altre cose. 

Devo anche confessare una cosa.

Ho assaggiato un ghiacciolo al Gin & Tonic. Una cosa che pensavo e speravo che non avrei mai fatto. E che invece mi ha sorpreso. Sarà la magia Berlino. Io l’ho assaggiato perché è a base anche dello sciroppo di tonica bio Phenomenal Tonic, e ne conosco bene la qualità. Che dire, è un ghiacciolo, con un ottimo sapore e molto fedele al drink, con una gradazione alcolica di 10%. Dice che va molto ai festival musicali o posti del genere. Che vi devo dire? Ai posteri l’ardua sentenza su tutti questi prodotti “collaterali”. L’azienda propone una serie di cocktail da acquistare e poi congelare alla bisogna, sono comodi e ce li vedo in una festa a casa. 

Gli approfondimenti

Poi, una parola sugli educational del BCB. Per me, sono sempre un momento di crescita e negli anni ho visto come l’approfondimento abbia raggiunti livelli altissimi, non solo per offrire prodotti da assaggiare, ma anche momenti che abbracciano anche altre tematiche. Sono andato a curiosare a un seminario sull’uso dei profumi nei cocktail, molto interessante e apre spazio a tante possibilità e ci sono già esempi ben fatti in Italia. Poi molto interessante anche quello dei responsabili del settore Gin dell’Atlas Bar di Singapore, un vero monumento al Gin, un tempio che attualmente contiene ben 1600 etichette da scegliere. E altre cose di cui parlerò in seguito.


Ho avuto il piacere e l’onore di poter ringraziare personalmente l’immenso Angus Winchester, a capo di quest’area del BCB e scambiare due parole con lui. Mi raccontava che l’idea dietro tutto ciò è che bisogna offrire spunti alla gente interessata su come fare nuove cose con nuova consapevolezza, da usare nella professione, nei bar. Non solo offrire novità, ma anche andare più a fondo in un’industria fortemente in transizione, che ha bisogno di pluralità e ricerca e scelte che devono necessariamente coinvolgere anche il minor impatto ambientale possibile e la massima inclusione di ogni diversità. 

Un occhio alla prossima edizione

Parlando di cambiamento, a si torna a Berlino dal 12 al 14 ottobre 2020 ma in una nuova location. Il BCB si sposta in un posto che sembra molto interessante e cambierà anche l’organizzazione dei padiglioni: seguiranno tematiche legate a città diverse del mondo e ne rappresenteranno l’atmosfera. Si annuncia come un nuovo passo avanti che non vedo l’ora di andare a vedere. 

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